L’illusione che ti spezza
All’inizio sembrava innocua.
Fumavo cannabis per rilassarmi, per staccare, per pensare meno. A volte per immergermi in un film, a volte per stimolare la creatività. E dentro di me, in fondo, credevo anche che fosse una via d’uscita: da una vita piatta, da una realtà "noiosa", da una mente che correva troppo.
Era "solo erba", come si dice. Solo che non lo era davvero.
Con il tempo ho iniziato a dormire meno: di giorno mi sentivo attivissimo, brillante persino, ma dentro qualcosa si muoveva in modo strano.
Pensieri che prendevano pieghe storte: una mail ambigua ricevuta diventava un indizio, un messaggio letto due volte diventava un segnale, una voce di un passante diventava in automatico riferita a me. Collegamenti che non avevano senso… ma io gli davo senso. In quel periodo credevo di capirci più degli altri.
In realtà stavo scivolando.
Quando la realtà inizia a piegarsi
Non è successo tutto in un giorno.
Ma a un certo punto, qualcosa si è rotto.
Ricordo i deliri. Le paranoie. Le convinzioni assurde che mi sembravano lucide. Voci. Angosce. Idee persecutorie.
E non erano più solo “pensieri strani”: era la realtà che si deformava, e io ci credevo a quella nuova finta realtà.
Ero entrato in un’altra dimensione senza accorgermene.
A volte mi sentivo potente, invincibile. Euforico. Troppo. Altre volte intimorito e spaventato dai miei stessi pensieri assurdi.
Dormivo pochissimo, mi credevo speciale, pensavo di essere osservato h24.
La frattura era arrivata: un vero disturbo psicotico.
Cannabis infame e bastarda.
Ho scoperto, grazie al mio Psichiatra, che in me c’era una predisposizione genetica.
Ma è stata la cannabis a far detonare tutto.
La chiamano “leggera”, ma è una droga vera come le altre. Solo che non sembra. Non ti dà quella percezione da tossico. Ti illude. Ti accompagna piano. E intanto ti fotte la mente.
Non voglio fare la morale.
Ma se sei sensibile, fragile, o già incasinato… sappi che l’erba non ti salva. Ti porta dove meno vorresti andare. E quando te ne accorgi, spesso è tardi.
Un consiglio/non consiglio
Io ho visto l’inferno mentale con una canna in mano e per risalire ci ho messo anni.
Oggi, guardandomi indietro, ti dico che ero un drogato, e non mi sembrava.
Puoi decidere ciò che vuoi nella tua vita, che sia benedetto il libero arbitrio. Ma se sai di avere una mente delicata e sensibile, lascia perdere questa robaccia. Scegli la vita, affronta i momenti no e non evadere: spesso le scorciatoie portano a un vicolo cieco.