(overstimolazione, down e quel filo invisibile che si chiama equilibrio)
Ci sono momenti in cui il tuo corpo ha già deciso per te.
Ti senti stanco, ma esci lo stesso.
Non hai voglia, ma ti imponi di fare.
Hai sonno, ma ti costringi a restare sveglio per “vivere”.
E così vivi, ma a metà.
L’overstimolazione non è sempre una droga
Dopo anni di isolamento, mi sono ritrovato vivo. Vivo davvero.
Donne, uscite, vibrazioni. Parole, contatti, sorrisi, stimoli.
Il ritorno alla vita è bello, ma anche traditore.
Dà, e poi prende. Ti carica e ti svuota.
E se non lo sai riconoscere, pensi di essere tornato malato.
Invece no. È solo il sistema che ha bisogno di assestarsi.
Serve tempo per capire che sei umano, non un algoritmo.
Dormi. Cammina. Non fare. Fai.
Dopo la mia quarta ricaduta ho capito una cosa:
il segreto è lasciarsi andare, non in balia del vuoto, ma in ascolto.
Se voglio dormire, dormo.
Se voglio camminare, cammino.
Se voglio scrivere, scrivo.
Se voglio niente, allora niente.
Ti suona pigro? Ti sembra fragile?
È solo che non siamo fatti per stare sempre accesi.
Se ti ascolti, non crolli. Ti ritrovi.
È questo che la gente non capisce: la libertà ha bisogno di confini morbidi.
Non rigidi. Non autoimposti.
Il corpo parla prima della mente
Il corpo lo sa.
Sa quando rallentare.
Quando dire basta.
Quando devi smettere di fingere.
Il corpo è la vera spia dell’anima. Se lo ascolti, ti salva.
Se lo ignori, ti spegne.
Il silenzio è duro, ma dice la verità
Io nel silenzio ci sto.
A volte mi spaventa, perché la mente inizia a galoppare.
Ma più ci sto, più sento che lì, in mezzo a quei pensieri, ci sono io.
Non il me che recita, ma il me che si osserva.
Vivere a impulsi? Sì, ma non da idioti
“Segui l’istinto”, dicono. Ma pochi sanno davvero cosa vuol dire.
Seguire l’impulso non è essere dominati.
È saperlo riconoscere, fonderlo con la tua coscienza, e poi scegliere.
È lì che vivi davvero.
Tra l’istinto e la scelta.
Tra la fame e la disciplina.
Tra il desiderio e la lucidità.
Natura, vuoto, noia: benvenuti
Cammina.
Spegniti.
Respira alberi.
Lascia che il tempo fluisca.
Non devi sempre essere felice, produttivo, motivato.
Devi solo stare, ogni tanto.
E se stai bene nel tuo niente,
sei già molto più vivo della media.
FAQ da sopravvissuto
Cos’è l’overstimolazione mentale?
È l’effetto collaterale di una vita iperattiva: troppe persone, input, emozioni, stimoli. Ti svuota dopo averti riempito.
Come riconosco un down post-overstimolazione?
Vuoto, sonno, irritabilità, apatia. Sembra depressione, ma non lo è: è solo la mente che si ricalibra.
Come posso uscire da uno stato di svuotamento mentale?
Dormire. Camminare. Non giudicare il tuo stato. Spegnere il telefono. Stare nel silenzio. Accettare. Galleggiare.
Cosa vuol dire “lasciarsi andare” in questo contesto?
Non è arrendersi. È smettere di combattere contro te stesso. È ascoltare il corpo, fluire, e trovare equilibrio.
Perché ascoltare il proprio corpo è così importante?
Perché il corpo anticipa sempre ciò che la mente capirà dopo. Se impari ad ascoltarlo, eviti burn-out, ansia e ricadute.