Non c’è spazio per romanticismi.
Quando sei in psicosi, non c’è nessuna luce da seguire. Nessun amico da chiamare. Nessuna meditazione che tenga. Sei fuori di te. Letteralmente. Il cervello è una macchina in tilt, e va spenta. Punto.

Non cercare di “fare qualcosa”, di parlare con qualcuno, di spiegarti.
Non ce la farai. Anzi, potresti peggiorare tutto. Fare danni. Dire cose irreparabili. Farti odiare.
E tu non sei così. Ma in quel momento, non sei tu.

Se proprio vuoi un consiglio: chiuditi in casa, tappa ogni input, spegni le luci, dormi. Dormi finché il cervello non si stanca di urlare.
E se ti danno un farmaco, prendilo senza fare domande. Per ora non sei nella posizione di decidere nulla.
Lo capirai dopo. Quando tornerai. E tornerai. Ma solo se non combatti la realtà.

Sì, sembra brutto. E lo è. Ma è l’unica via. Devi fidarti del dolore. Se lo accogli potrai farne tesoro in futuro e diventare una persona migliore.
Serve solo tempo, sonno e silenzio.

Psicosi: l’unico consiglio vero che posso darti