Non è facile accorgersene.
All’inizio i farmaci ti salvano. Ti rimettono al centro, ti ancorano alla realtà, ti tolgono la follia dagli occhi e ti restituiscono una parvenza di equilibrio.
Ma poi, quando la psicosi è lontana, iniziano a farti qualcosa di strano.
Non vedi più mostri, ma nemmeno sogni. Non hai più deliri, ma nemmeno desideri.
È come se, nel guarirti, ti avessero messo in stand-by.
Ero guarito, ma non ero più io
Quando non avevo più allucinazioni, ho iniziato a sentirmi spento. Non morto, ma neppure vivo.
Sedato, rallentato, rigido.
Faticavo a pensare, a sentire, a lavorare. Le idee non fluivano più come prima, come se qualcosa nella mia testa fosse stato messo in modalità “economy”.
Mi sono chiesto: sto bene davvero o mi sto solo mantenendo “non malato”?
La differenza è sottile, ma immensa.
Il farmaco ti stabilizza, ma può bloccarti
C’è una cosa che ho capito col tempo: i farmaci sono come un sistema di backup per la mente.
Quando sei in overload, ti spengono tutto, salvano il salvabile, e ti fanno ripartire.
Ma poi, se continui a tenerli accesi, non ti lasciano tornare il vero te.
Resti lì, in sospensione. Sicuro, sì. Ma anche limitato.
E se non sei tu ad accorgertene, rischi di restarci per anni.
La paura di ricadere è il loro miglior alleato
“Potresti ricaderci”, ti dicono. E hanno ragione.
Anche il mio psichiatra, che stimo molto, me lo diceva. E io lo capivo.
Ma capivo anche altro: che avevo iniziato a fidarmi di nuovo della mia mente.
A sentire che il mio corpo mi stava parlando. Che il mio cervello stava tornando a girare.
È lì che ho iniziato a parlarne.
A dirgli tutto, con minuzia. A spiegare le mie sensazioni, il mio stato mentale, i miei pensieri.
Non ho deciso da solo di ridurre. Ma insieme. Perché i farmaci si tolgono con un alleato, non con l’ego.
Camminare, pensare, fluire: il nuovo farmaco sei tu
In quella fase, ho riscoperto cose che avevo dimenticato.
Il potere della natura, il valore del silenzio, il flusso libero dei pensieri.
Le relazioni autentiche. Il mostrarmi per come ero diventato: un essere umano con delle cicatrici e una nuova forza.
Il risveglio post-farmaco è come uscire da un sogno chimico.
Devi imparare a vivere di nuovo con la tua mente, senza filtri.
E capire che, se anche servissero ancora in futuro, non c’è nulla di male.
Se senti che non ti servono più: parla
Non fare l’eroe. Non togliere i farmaci da solo. Non farti dominare né dalla paura né dalla fretta.
Parla. Scrivi. Analizza. Comunica.
Condividi con il tuo psichiatra ogni dettaglio, ogni piccola variazione interna.
E soprattutto: non ti vergognare di sentirti spento. È il primo segnale che forse stai tornando vivo.
FAQ
Quando si possono sospendere i farmaci per la psicosi?
Solo dopo un periodo prolungato di stabilità, in accordo con il proprio psichiatra.
Quali sono gli effetti collaterali degli antipsicotici a lungo termine?
Sedazione, rallentamento mentale, rigidità motoria, anedonia, calo di concentrazione.
Si può guarire dalla psicosi senza farmaci?
No, nella fase acuta i farmaci sono fondamentali. Ma nel tempo si può valutare una riduzione sotto controllo medico.
Come capisco se i farmaci non mi servono più?
Se ti senti eccessivamente sedato, spento, con difficoltà a sentire emozioni o a pensare, è il momento di parlarne con il medico.